Baobab dal Madagascar

La lavorazione del ferro è una pratica relativamente recente in Madagascar, introdotta nell’isola in epoca coloniale, quando gli stranieri cominciarono a richiedere sistemi di chiusura, per la sicurezza delle loro abitazioni, che non erano mai stati prodotti nel paese fino a quel momento. Oltre ad essere utilizzato per questo tipo di prodotti, il ferro viene utilizzato da alcuni artigiani per la realizzazione di oggetti ornamentali, tipicamente rifiniti tramite brunitura. Parte del materiale impiegato per queste creazioni è materiale di recupero. Gli artigiani che collaborano con Meridiano361, uno dei nostri importatori di commercio equo e solidale, si trovano nella zona est della capitale Antananarivo.

GLI ARTIGIANI DEL FERRO BATTUTO

Violette e suo marito Dieudonne vivono a Alasora, un villaggio nella periferia est della capitale. Qui hanno dato vita ad un atelier con l’obiettivo di dare lavoro a persone senza fissa dimora, donne sole con figli, persone con disabilità. Progettano e realizzano oggetti unici utilizzando ferro di recupero. Il ferro battuto non è una lavorazione tradizionale in Madagascar, ma Violette e Dieudonne hanno visto in questo materiale un grande potenziale e per primi hanno imparato le tecniche di lavorazione, per poi trasmetterle ad altri. Da quel momento, utilizzando tecniche molto semplici, hanno cominciato a produrre e ad insegnare mettendosi a disposizione e riuscendo a coinvolgere, negli anni, anche designers. Grazie alla qualità e all’originalità dei loro prodotti, sono riusciti a costruire un vero e proprio villaggio, con tanto di scuole, presidio sanitario, orti e risaie per sostenere circa 470 lavoratori e le loro famiglie.

Ramahandrison, per tutti Son, vive in un quartiere popolare della capitale. La sua attività principale è realizzare oggetti di uso comune per il mercato locale. A Son però piace sperimentare nuovi prodotti e ha trovato nel Commercio Equo e Solidale uno sbocco per la sua creatività. È attivo, sensibile e si impegna  concretamente per lo sviluppo del suo paese, per esempio accogliendo nel suo atelier giovani emarginati, a cui insegna un lavoro. Son ha iniziato da ragazzino a lavorare presso un atelier gestito da un francese, finché non ha deciso di mettersi in proprio. Grazie alle formazioni, ha preso sempre più confidenza con il materiale e con la sua capacità manuale e creatività, oggi riesce a realizzare oggetti davvero originali.

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